2017
di Filippo Gradi - in Tesi Magistrali Premiate
Oggetto della ricerca è la messa a fuoco del ruolo che le epistemologie sessuali hanno avuto nella tradizione esoterica del Giappone medioevale attraverso la puntuale analisi dei due principali discorsi del buddhismo tantrico: quello ortodosso, principalmente della Scuola Shingon, che tende alla buddhità e si realizza nella meditazione, e quello considerato eretico delle correnti antinomiche medioevali, spesso associate alla Scuola Tachikawaryū, che era finalizzato all’ottenimento dei poteri magici e utilizzava l’unione sessuale nella prassi rituale.
L’autore dimostra come i confini tra ortodossia ed eterodossia fossero labili e, collocandosi sul versante foucaultiano dell’archeologia dei saperi, ricostruisce il retroterra delle epistemologie sessuali nel confronto con i culti shintō delle divinità, con le visioni cosmologiche che istituivano corrispondenze tra il corpo umano e il corpo dell’universo e con le pratiche di “custodire il soffio vitale” di origine taoista. Il continuo rinvio a tradizioni diverse non fa mai perdere di vista la prospettiva storica, mentre la lettura diretta dei testi alla luce delle categorie della purezza e della contaminazione, della norma e della trasgressione, rompe gli spaccati disciplinari.
Infatti, i modelli teorici adottati dal dott. Gradi–prevalentemente storico-antropologici – contribuiscono, come si legge nella premessa, alla interpretazione “attiva” dell’oggetto di studio. La ricca bibliografia spazia dalla letteratura specialistica ai classici della sociologia.